Requiem d'inverno di Krisha Skies
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Requiem d’inverno di Krisha Skies

“…Adesso sei legata a me, così come io lo sono a te, piccola umana. E un giorno… un giorno mi darai ciò che desidero…”

Buongiorno e buon venerdì per la rubrica “Amo leggere” oggi vi propongo: Requiem d’inverno di Krisha Skies

Lenora è una giovane donna a cui non manca niente: è giovane, è bella ed è ricca anche se non è nobile.

La sua vita però non è come quella delle altre fanciulle della buona società della Repubblica. Lei infatti è un Obolo. Lei è nata con il dono di poter aprire varchi tra il mondo dei vivi e quello dei morti.

Il suo compito è quello di accompagnare le anime nei Campi Fioriti dell’oltretomba. Ma non tutti possono accedervi, solo chi può pagare.

Tra balli dell’aristocrazia, maschere di pizzo e il profumo di narcisi Lenora apre il varco e accompagna i defunti.

Protetta dall’irruente fratello maggiore Julian e desiderata dal perverso Duca di Burdak, Lenora si troverà a fare scelte difficili soprattutto dopo un viaggio nell’oltretomba in cui incontrerà il Dio dei morti e a cui sarà costretta a chiedere aiuto.

Cosa vorrà in cambio il Sommo Giudice? E cosa lega i due?

Requiem d’inverno di Krisha Skies

è una trasposizione del racconto mitologico di Ade e Persefone, condito da elementi aggiuntivi che rendono la storia interessante.

Devo dire che questo primo capitolo non mi è dispiaciuto, anzi ho trovato coinvolgete la narrazione perché se è vero che si rifà al mito di Ade e Persefone, è anche vero che la vita “terrena” di Lenora è molto diversa da quella che conosciamo.

Gli elementi aggiunti creano indubbiamente curiosità, e la figura di Lenora con le sue pene è molto ben descritta come quella del Dio dei morti, che è indubbiamente il mio personaggio preferito.

In questo primo capitolo impariamo a conoscere i protagonisti e cresce l’interesse per il legame tra Acheron e Lenora, grazie anche alla scrittura fluida e diretta dell’autrice.

Consigliato agli amanti del genere.

Qui trovate il libro di Krisha Skies

Alla prossima recensione

Nevernight mai dimenticare

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