Askeraz Livello centrale di Leon Ferone
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Askeraz: Livello Centrale di Leon Ferone

“…Avrebbe voluto avere il potere di riconnettere le sinapsi disciolte dall’incedere del tempo…”

Buongiorno Lettori. Oggi per la rubrica “W gli Esordienti” voglio parlarvi di: Askeraz: Livello Centrale di Leon Ferone

A Nippur, da quando i Cappucci Neri si sono dileguati si respira un clima terribile e anche Haidar, un giovane ragazzo, alcolizzato e pieno di problemi non è da meno. Lui frequenta il bar più malfamato della zona, il Bar del Distretto 51, dove passa praticamente tutta la sua giornata. Ogni tanto fa qualche lavoretto, soprattutto per ottenere in cambio un po’ di denaro, mentre si arrovella sulle sue disgrazie e sul perché sua madre sia da tempo sparita, abbandonandolo.

In questo clima già difficile, la Vigilanza appesantisce la situazione pronta ad intervenire al primo sgarro e nessun nippuriano è più disponibile a rischiare. Per non parlare dei K-nafher (gli “inumani”, come li definisce l’Impero) che non solo hanno perso tutto ma non possono rivedere nemmeno la luce del sole.

In questo condizioni di sopraffazione e di abiezione generale, Haidar incontra una vecchia conoscenza che ha una proposta da fargli…

Askeraz: Livello Centrale di Leon Ferone

Askeraz è un mondo a sé fatto di luce e di tenebre. Un mondo da “day after” dove esistono due parti, quella di Kur dove tutto è possibile e quello di Nippur buio e desolato: un allegoria delle differenze sociali e delle difficoltà che certi individui vivono. In questo mondo non esistono solo gli umani, ma anche delle creature ibride che possono avere artigli o coda o altro.

La storia si svolge principalmente con due personaggi: Haider  con suo “fratello di cuore” Kazem che ha la coda e sembianze feline e Zefhram Harari, essere umano, dedito al culto di Nargal e capitano dell’Impero. Ambedue in difficoltà per motivi diversi.

Il romanzo si può definire distopico-Cyberpunk e presenta l’indubbio valore di farci entrare in un mondo fantastico, molto ben descritto con dovizia di particolari e perfettamente credibile nella sua, per il lettore, assurdità.

Il mondo di Akeraz è perfettamente costruito in ogni particolare e si percepisce che niente è lasciato al caso. Nessun personaggio è completamente buono o completamente cattivo: c’è un equilibrio nella storia e nelle sue vicende e non sempre i personaggi fanno la cosa giusta ma proprio per questo, riusciamo a capirli meglio.

Scritto molto bene, non è un testo auto-conclusivo quindi aspettiamo il seguito per vedere come andrà a finire.

Consigliato a chi ama il Cyberpunk ma anche a chi vuole approcciarsi al mondo distopico.

Qui potete trovare il libro di Leon Ferone

Alla prossima recensione.

L’altro volto della morte

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