intervista a: Daniel Dantes
Interviste

intervista a: Daniel Dantes

Buongiorno e buon venerdì, oggi per la rubrica “W gli Esordienti” vi presento intervista a: Daniel Dantes

Quando vi ho presentato questo autore vi ho anche svelato che Daniel Dantes è uno pseudonimo dietro cui preferisce rimanere celato agli occhi dei lettori. Quindi quale occasione migliore per scoprire un pochino più di lui e capire meglio come è nato il suo libro, se non un intervista scritta?

intervista a: Daniel Dantes

Come sei diventato scrittore e quando?
Mi è sempre piaciuto scrivere ma non mi definirei scrittore. La scorsa estate, per motivi sentimentali, ho deciso di scrivere un libro per raccontare le mie emozioni e per dire quello che avrei detto alla diretta interessata se non avesse fatto ghosting, ossia sparire senza motivo.

Cosa ispira le tue creazioni?
Il mio unico libro: “La Sammarinese”, è stato ispirato da una storia d’amore realmente accaduta che ha avuto un finale inaspettato e molto deludente a livello emotivo.

Che difficoltà hai trovato nello scrivere il tuo libro?
Come anticipato nella domanda precedente, non essendo uno scrittore, ho trovato alcune difficoltà nel capire se romanzare la storia o se piuttosto raccontare come un narratore onnisciente i fatti accaduti. Non da meno era la gestione dei dialoghi, anche se pochi, presenti nel libro. Volevo trasmettere le mie sensazioni in modo chiaro e accattivante per il lettore però avevo dubbi sul cercare di renderlo più scorrevole possibile. Infine, il flow dell’indice è stato molto meditato perché volevo che uscisse una lettura veloce e ingaggiante con tutti gli elementi chiari sin dall’inizio per invogliare il lettore a leggere il mio instant-book.

C’è un posto che ami per scrivere? Se no, dove ti piacerebbe trovarti quando scrivi?
A pensarci ora mi piacerebbe scrivere in una terrazza con vista mare. È il perfetto scenario che rilasserebbe e stimolerebbe la mia creatività.

Hai altri libri nel cassetto in attesa di essere pubblicati?
Si, sto pensando ad un altro libro. Il primo capitolo riprenderebbe un breve ex cursus di quanto accaduto nei mesi successivi alla fine della storia d’amore del mio primo libro mentre poi vorrei sviluppare la storia del personaggio “il milanese” all’interno di un mondo in cui è cambiata la socialità e ci si imbatte molto più spesso nella materialità. Senza dimenticare la variante sentimentale che sarà articolata con riflessioni profonde sull’attuale contesto odierno del “disincanto sentimentale”.

Mi parli del tuo libro?
Riporto la sinossi, presente sul libro, che è la perfetta sintesi del racconto. Un flirt come tanti, di quelli che nascono sulle piattaforme di social dating. Il lockdown e le restrizioni a rendere le cose ancora più difficili, ma questa volta il gioco della seduzione si fa sempre più intrigante e irresistibile. La misteriosa Sammarinese a poco a poco conquista il cuore del protagonista di questa storia, un milanese fino a un attimo prima comodo e sicuro nei panni del single incallito. Ma proprio quando l’estate sembra promettere di portare il rapporto a un livello più alto, qualcosa inspiegabilmente si rompe. La donna fa perdere le sue tracce, non risponde ai messaggi, sembra svanita nel nulla. Quale verità nasconde? Esiste un destino scritto negli astri? In questa storia di passione e abbandono, da leggere tutta d’un fiato, niente è come sembra.

Qual’è il personaggio creato preferito?
Penso che il personaggio più importante e di conseguenza preferito, anche in base alle email ricevute dalle lettrici, sia l’astrologo. Alla fine, il milanese e la sammarinese rappresentano una coppia sentimentale che nel bene e nel male sono lo stereotipo di moltissime relazioni. Mentre l’astrologo nonché mio amico, con quella telefonata improvvisa e quella verifica astrale tra i due temi natali della coppia ha davvero dato elementi importanti che avrebbero potuto cambiare l’esito della relazione. Il tutto a fin di bene e senza conoscere alcun dettaglio della diretta interessata e della relazione. Quindi si, lui è il miglior personaggio non protagonista della storia romantica.

Quanto ci hai messo a scrivere il libro?
Il libro è stato scritto per trasferire emozioni e parole non dette in meno di una settimana con una media di scrittura “psicoterapeutica” di circa 5 ore al giorno, senza interruzioni. A pensarci ora, era come se fossi in un perfetto flow emotivo da cui non riuscivo ad alzarmi dal letto senza aver espresso o forse meglio, buttato fuori, tutto quello che avevo da dire.

Quale è stato il momento più emozionante da scrivere?
Credo che il momento emozionante sia stato l’inizio, in piena tempesta emotiva alternavo momenti di lucidità che mi hanno consentito di far prendere forma al progetto, ossia impostare il racconto per farlo diventare un libro per tutti. Alla fine, ogni libro è un mero tentativo, bello o brutto che sia, di lasciare un qualcosa di indelebile su questo mondo.

Qui trovate il libro di Daniel Dantes

Vi invito a seguire Daniel sul suo profilo Instagram @lasammarinese

sotto trovate la recensione di:

La Sammarinese

Alla prossima intervista.

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