Il giallo di Villa Nebbia di Roberto Carboni
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Il giallo di Villa Nebbia di Roberto Carboni

“…Villa Nebbia trasmetteva inquietudine. La costruzione era abbarbicata al vertice di un promontorio chiamato Monte Civetta. A strapiombo su un dirupo che pareva il varco dell’oltretomba…”

Buongiorno Lettori, buon venerdì. Oggi per la rubrica “Leggo e Recensisco” vi parlerò di Il giallo di Villa Nebbia di Roberto Carboni.

Sinossi:

Piero Bianchi non è ben visto nel paese in cui vive. Sua moglie si è suicidata, lui ha fatto a lungo abuso di alcol, i compaesani lo considerano un assassino.

E così, quando viene a sapere che a Villa Nebbia cercano un custode, si presenta per avere il lavoro. A riceverlo è un avvocato, Emidio, ex marito di Ilde, l’anziana proprietaria della villa.

Di lei si occupa la nipote, Mariasole: le due donne sono le uniche a vivere nella grande casa.

Piero non desidera altro che un po’ di tranquillità e quella residenza spettrale, costantemente avvolta dalla foschia, sembra fare proprio al suo caso. Una volta stabilitosi lì, però, la nebbia non smette di tormentarlo.

E in quella nebbia ha sempre l’impressione che qualcuno lo osservi: sente strani ticchettii sui vetri e, soprattutto, comincia ad avere l’impressione che nella casa e nel giardino che la circonda si aggiri un’altra presenza, oltre a Mariasole e Ilde…

Quando però la villa diventa teatro di inquietanti eventi, i sospetti di Piero si fanno più forti.

Possibile che si stia lasciando suggestionare dalle voci allarmanti che si rincorrono su quel luogo?

Una villa decadente avvolta nella nebbia
Il soffio gelido del vento di montagna
Occhi sinistri che spiano senza essere visti

Ebbene sì…

la nebbia in questo libro è onnipresente e avvolge il lettore come una coperta spettrale lasciandolo senza via di fuga.

Ho amato questa storia, ho amato le descrizioni dei luoghi e i personaggi.

Roberto Carbone è riuscito a tenermi non solo incollata alle pagine, ma con un costante senso di inquietudine. Davvero bravo.

Sin dalle prime righe si rimane agganciati alla storia di Pietro Bianchi, alla sua storia personale, alle sue paure e difficoltà che all’inizio si mischiano e si integrano con l’atmosfera di Villa Nebbia…

che sembra avvolgere Pietro e proteggerlo…ma questa sensazione dura poco e ben presto viene sostituita dalla costante percezione di una presenza impalpabile eppure assolutamente concreta.

Unica “critica” che mi sento di fare è sull’epilogo “un anno dopo” dedicato a Ilde e Mariasole, che da una visione poco chiara del loro rapporto e con un finale con poco senso…

ma al di là di questa piccola segnalazione, se amate i gialli, Il giallo di Villa Nebbia di Roberto Carboni non potete farvelo scappare.

Qui trovate il libro

Alla prossima ?

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