intervista a: Maria Tedeschi
Interviste

intervista a: Maria Tedeschi

Buon martedì. Per la rubrica “W gli Esordienti” oggi vi presento una scrittrice esordiente con:
intervista a: Maria Tedeschi

Intervista scritta per Maria Tedeschi che vi ho già presentato con l’articolo: Vi presento un’esordiente: Maria Tedeschi

ma oggi naturalmente scopriremo un pochino di più di lei e del suo libro. Diamo il via a intervista a: Maria Tedeschi

  • Come sei diventata scrittrice e quando?
    Scrivere mi fa sentire felice e appagata. Essendo fin da sempre timida e riservata, è sempre stato il modo più naturale per esprimere le mie idee, immagini, sensazioni . È tutto dentro di me e non aspetta altro che venire fuori e prendere forma attraverso la scrittura. Provo nello scrivere una sorta di piacere, mi sembra di volare per poi ritornare nuovamente sulla Terra quando la mia immaginazione si spegne.
  • Cosa ti ispira per le tue creazioni?
    Sicuramente i tantissimi libri letti e quelli che leggo, i viaggi intorno al mondo, le esperienze di vita, il mio lavoro, le tantissime persone che incontro, ma anche il passare del tempo che propone nuove prospettive… Tutto si trasforma in una sorta di imprinting . Allora guardo dentro me stessa, e do spazio all’ immaginazione.
  • Che difficoltà hai trovato nello scrivere il tuo libro?
    Nessuna in particolare, forse perché scrivo solo quello che sento, che provo, quello che conosco. Scrivere mi rilassa, mi fa stare bene, mi aiuta a superare le difficoltà che incontro.
  • C’è un posto che ami per scrivere? Se no, dove ti piacerebbe trovarti quando scrivi?
    Non ho un posto particolare, ma in generale mi piace farlo in tranquillità con un leggero sottofondo musicale.
  • Hai altri libri nel cassetto in attesa di essere pubblicati?
    Un racconto in lingua inglese, un testo di una canzone per una band , appunti di viaggio e tanto altro.
  • Parlami del tuo libro?
    La Măiastra, nel folklore rumeno è un uccello dotato di poteri magici in grado di parlare, di trasformarsi , di proteggere chi l’invoca restituendogli la felicità, ma è anche una scultura di Costantin Brancusi che avevo visto alla Tate Gallery di Londra. L’avevo scambiato per un missile pronto al decollo, poi ho capito che invece era un uccello stilizzato nell’atto di spiccare il volo per riprendersi la sua libertà. E io sono partita da qui, dal desiderio di abbandonare la mia comfort zone, la mia prigionia forzata durante il lockdown e spiccare il volo verso lidi lontani attraverso la scrittura. ”Invisibili” perché quando si invecchia si diventa un po’ invisibili, nessuno viene a cercarti soprattutto se non hai più legami stretti o non sei autosufficiente. Sembra quasi di essere inutili in una società egoista senza umanità che riconosce e gratifica solo ciò che è bello, vincente e utile. Purtroppo l’ Invisibilità non risparmia nessuna fascia d’età : c’è chi è invisibile già da bambino, ma lo sono anche gli adolescenti e le persone più vulnerabili di ogni fascia di età. Invisibilità tuttavia, non significa inutilità o essere destinati all’ infelicità. È proprio questo che vorrei dimostrare . Ognuno è portatore di felicità e bellezza, qualsiasi sia la sua età e condizione. La sofferenza avvicina, fa empatizzare, rende più sensibili, fa talvolta crescere, maturare, comprendere e diventare una persona migliore.
  • Qual è il personaggio creato preferito?
    Forse Nevio, un personaggio a tutto tondo, che, nonostante l’età, non teme di mettersi in gioco: accetta il rischio e cambia riscattandosi dal grigiore della sua esistenza, guidato dall’amore e dall’affetto di Luba e Arturo, due invisibili come lui.
  • Quanto ci hai messo a scrivere il libro?
    Meno di un anno.
  • Quale è stato il momento più emozionante da scrivere?
    La morte di Nevio e la reazione straziante di Arturo. In modo del tutto inaspettato, mi sono ritrovata ad avere gli occhi lucidi, bagnati dalle lacrime.

Qui trovate il libro di Maria Tedeschi

Vi invito a seguire Maria Tedeschi sul suo profilo Instagram @nonchiuderequellaporta

sotto trovate la recensione:

La Maiastra e le vite invisibili

Alla prossima intervista

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