intervista a: Lamberto Cenicola
Interviste

intervista a: Lamberto Cenicola

Buongiorno e buon venerdì, oggi per la rubrica “W gli Esordienti” nuova intervista e vi presento
intervista a: Lamberto Cenicola

Oggi una nuova intervista scritta, e vi lascio senza indugi a scoprire questo autore con

intervista a: Lamberto Cenicola

  • Come sei diventato scrittore e quando?
    L’idea è nata così per caso. Avevo delle storie che mi vorticavano per la testa e che insistevano per venire alla luce. Quindi, squilibri psichici a parte, ho deciso di accontentarle e di farle uscire. Cosicché un giorno, per altro qualunque, le mie mani fremendo sulla tastiera hanno iniziato a intesserle, a ricamarle per metterle su carta. All’inizio ovviamente era soltanto un gioco. Volevo creare una mia oasi di pace, un rifugio dove avrei potuto anche evadere dalla routine della quotidianità. Poi però alcuni amici, leggendo i primi capitoli di ciò che avevo scritto, ne sono rimasti particolarmente colpiti e mi hanno consigliato di rivolgermi a qualche editore. Ed è stato allora, proprio quando alcuni di questi editori si sono mostrati interessati, che ho capito che la mia storia era emersa e che stava facendo di tutto per prendere vita e farsi spazio nella realtà.
  • Cosa ispira le tue creazioni?
    Il romanzo de “La verità – il ciclo dell’eterna fine” è un romanzo che trae ispirazione da fatti realmente accaduti nonché da testimonianze rese da illustri personaggi del passato come anche del presente. Seppur gli argomenti trattati, se presi singolarmente, possano apparire in molti casi scollegati e a volte persino discordanti tra loro, vi è comunque un preponderante elemento centrale che li accomuna avvicinandoli e fondendoli tra loro. Ossia il mistero che nel romanzo viene considerato in ogni sua sfaccettatura senza mai perdere però il contatto con quella stessa realtà dalla quale trae dunque sempre fondamento. Infatti, ogni cosa, per quanto inverosimile possa apparire, viene esposta alla luce di documentate quanto avveniristiche teorie scientifiche nonché collocata nello specifico contesto storico a cui si riferisce e di cui vengono affrontati diversi approfondimenti. Il tutto viene poi intrecciato in una trama romanzesca dai risvolti inquietanti che porta il lettore alla fine a meditare su alcune delle domande che forse da sempre hanno maggiormente affascinato il genere umano:

Chi siamo veramente?

  • Da dove veniamo? E soprattutto qual è il futuro che ci attende? Tutto questo nella convinzione che non vi sia nulla che spaventi più della realtà e che è nelle nostre origini che va trovata la chiave per aprire e dunque comprendere il nostro futuro. Quindi, per rispondere alla domanda, la fonte primaria della mia ispirazione è la stessa realtà e l’intreccio delle infinite storie di cui è fatta. Altra fonte è sicuramente la lettura, compagna fedele e inseparabile di una buona scrittura. Da lettore accanito, divoratore di libri di ogni genere, sono convinto che in un buon libro, in una buona storia, vi sia sempre un mondo che valga la pena conoscere. Non per nulla a scrittori per me sacri come H.P. Lovecraft, Edgar Allan Poe e, per giungere a tempi a noi più prossimi, James Rollins, affianco letture di tutt’altro genere da I Leoni di Sicilia di Stefania Auci a Cambiare l’acqua ai fiori di Valèrie Perrin. L’importante è che la storia coinvolga e che trascini fino all’ultima pagina lasciandoti l’amaro in bocca di un addio addolcito però dalla consapevolezza di aver imparato, e di conseguenza interiorizzato, qualcosa.
  • Che difficoltà hai trovato nello scrivere il tuo libro?
    E’ stato un bell’impegno, anzi, per utilizzare un gergo del settore, una vera e propria “fatica”. La sua stesura ha richiesto diversi anni di ricerca e soprattutto tanto dedizione nel cercare di creare ordine dal caos iniziale. Un po’ come l’Universo ha fatto dandosi forma dopo il Big Bang.
    “La verità – Il ciclo dell’eterna fine” rappresenta infatti un romanzo abbastanza unico nel suo genere: una sorta di “fantadocumentario” in cui elementi di biologia, chimica, fisica, filosofia, astronomia, cronaca, storia si intrecciano tra loro per dare vita a una realtà parallela.

La lettura vuole…

  • essere un invito verso il lettore a non dare tutto per scontato senza al contempo cercare tra le pagine verità granitiche, ma soltanto la propria verità. Perché la verità ha sempre mille volti e altrettanti interrogativi che cercano risposta.
    Come ha detto il grande Albert Einstein “La ricerca della verità è più preziosa del suo possesso”. E io credo che questo sia un viaggio che tutti noi dovremmo intraprendere e condividere. D’altronde il fascino della vita risiede forse proprio in questo: avventurarsi nel mistero che l’avvolge, guardarsi indietro e poi avanti senza perdere il contatto con il preciso momento su cui sono poggiati i nostri piedi.
  • C’è un posto che ami per scrivere? Se no, dove ti piacerebbe trovarti quando scrivi?
    Mi sono creato un mio angolo che affaccia direttamente sul mondo, letteralmente parlando. Adoro viaggiare e, nel mio vagabondare, ho avuto la possibilità di scoprire diversi luoghi meravigliosi. Da ognuno di questi viaggi ho portato a casa degli oggetti – quadretti, amuleti, maschere e altri gingilli vari- che, affissi sulle pareti del mio piccolo laboratorio di idee, rappresentano delle finestre. Delle porte dimensionali varcate le quali la mia fantasia può sbizzarirsi come vuole.
  • Hai altri libri nel cassetto in attesa di essere pubblicati?
    Sì, certo. Il secondo romanzo “I sette Giudizi dell’estinzione” è stato pubblicato il 16 dicembre da Rossini Editore. A differenza de La verità – Il ciclo dell’eterna fine è meno corposo in quanto gli approfondimenti scientifici e storici sono più intessuti con la trama.

Tuttavia l’idea di fondo…

  • rimane la stessa. Difatti alla base di entrambi i romanzi vi è sempre un gioco tra verità e finzione, tra sapere e occulto, che ne fa della trama un ariete capace di abbattere quel muro che, in fondo in fondo, si è sempre frapposto tra scienza e letteratura. Lo demolisce fino a stabilire tra queste un’alleanza che trasuda di magnetismo. Perché a mio avviso il fascino, quello in grado di tenere con il fiato sospeso, è insito nella magia del mistero. È infatti in queste nascoste terre che ogni cosa può diventare possibile e l’assurdo perde di ogni potere
  • Mi parli del tuo libro?
    Tutto ha inizio con il ritrovamento di un arcaico testo. Una scoperta così sensazionale da retrodatare la nascita della civiltà a molti millenni prima rispetto a quella assunta dalla dottrina ufficiale e che inquadrerebbe a circa seimila anni fa la formazione in Mesopotamia e nell’antico Egitto delle prime città-stato. Ma il vero mistero che gravita intorno al manoscritto si rivela poi essere non tanto la sua datazione, quanto piuttosto l’orribile verità che, una volta tradotto, avrebbe svelato. Una verità capace di far tremare da cima a fondo le fondamenta del mondo stesso. Nasce così il progetto Genesi, guidato dal professor Mario Bellini e dall’astrobiologa Giulia Ripamonti, impegnato in una corsa contro il tempo nella disperata ricerca dell’unico oggetto che possa fermare la terrificante carneficina che sta per abbattersi sull’intero genere umano.

L’intera storia…

  • si svolge lungo due binari temporali. Per la precisione in un ipotetico futuro prossimo che tocca varie città del mondo tra cui l’Egitto che ho avuto modo di conoscere e ammirare dal vivo. E in un passato dove viene ripreso il misterioso viaggio che il 10 maggio 1941 portò Rudolf Hess, il delfino del Führer, a tradire la sua patria per compiere un’impresa sulle cui ragioni gli storici si interrogano tuttora.
    Questi due binari ovviamente andranno a scontrarsi tra loro catapultando il lettore in una realtà dove nulla è come appare.
  • Qual’è il personaggio creato preferito?
    Non ho un personaggio preferito. Ognuno, a modo suo, ha una storia, un suo personale vissuto. Ed è proprio attraverso gli occhi delle loro esperienze che si fanno portatori di una loro verità. Perché molto spesso la verità viene manipolata dall’odio, abusata dai pregiudizi, infangata dalla pigrizia. Spetta poi a noi decontaminarla e spero che i personaggi del mio romanzo possono aiutare in una tale impresa.
  • Quanto ci hai messo a scrivere il libro?
    Le varie indagini scientifiche e storiche nonché i collegamenti fra i diversi elementi richiamati nel romanzo hanno richiesto un bel po’ di tempo. Se dovessi quantificarlo, comprese le pause in cui per far quadrare la trama mi sono ritrovato a sbattere la testa contro il muro, direi che ci siano voluti almeno cinque anni. Per fortuna con il secondo sono andato molto più spedito e con meno bernoccoli sulla fronte.
  • Quale è stato il momento più emozionante da scrivere?
    Di momenti carichi emotivamente ce ne sono stati parecchi. Tuttavia il finale è quello che, ogni volta che mi ritrovo a leggerlo, mi commuove della stessa emozione provata nello scriverlo.

Qui trovate il libro di Lamberto Cenicola

Vi invito a seguire Lamberto sul suo profilo Instagram @lambertocenicola

sotto trovate la recensione:

La verità Il ciclo dell’eterna fine

Alla prossima intervista.

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